Riqualificazione area Porta Sant’Andrea ad Esanatoglia
COLOPHON
Progetto architettonico:
ARCHISAL Studio Salmoni Architetti
Associati
Arch. Vittorio Salmoni
Arch. Giovanna Salmoni
Arch. Raffaela Coppari
DETTAGLI
Luogo:
Esanatoglia Stazione
appaltante:
Regione Marche
Anno di pubblicazione:
2018
Esito:
progetto finanziato
Il progetto di riqualificazione, oggetto della presente richiesta di finanziamento, interessa il Comune di Esanatoglia e nello specifico la zona di Largo Porta Nuova, che rappresenta l’ingresso alla città storica. L’area oggetto d’intervento si trova all’ingresso della città, comprende Largo Porta, Piazza Martiri di Bologna, la zona di Porta Sant’Andrea e il sistema iniziale di risalita verso le scuole pubbliche e verso la passeggiata che porta alla Rocca Castrum, posta alle pendici del Monte Corsegno in posizione dominante rispetto all’abitato. Uno degli obiettivi del progetto è il miglioramento dell’accessibilità fisica e sensoriale per facilitare la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che hanno capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea, intervenendo sulle pavimentazioni deteriorate e dando continuità di questa parte della città con quella che si trova dentro le mura storiche, attraverso uno studio delle pavimentazioni e l’utilizzo di materiali del luogo; dando continuità agli spazi pubblici aperti di largo Porta nuova e Piazza dei Martiri di Bologna, e valorizzando ed incrementando le aree pedonali.
Il progetto, dove è possibile, prevede l’inserimento di sistemi LVE, sistema di segnali e percorsi tattili integrati LOGES-VET-EVOLUTION, il cui aspetto più innovativo sta nella sua attitudine a fornire, oltre alle indicazioni tattili, anche informazioni vocali mediante l’integrazione con il sistema elettronico di messaggi vocali. Questi sistemi vengono inseriti nella pavimentazione di Largo Porta Nuova e conducono i cittadini in un percorso che li porta all’interno della città storica. La parte tattile consiste, come è noto, in superfici dotate di rilievi studiati appositamente per essere percepiti sotto i piedi, ma anche visivamente contrastate, da installare sul piano di calpestio, per consentire a non vedenti ed ipovedenti “l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo”, come prescritto dalla normativa vigente (D.P.R. 503/1996, D.M. 236/1989, ecc.), da installarsi in spazi e strutture pubbliche e private.