Archisal- Ferrara MEIS copertina

Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara

Concorso di progettazione. Menzione speciale

COLOPHON

STUDIO TECNICO INGG. M.D.F. SYLOS LABINI

capogruppo

Dott. Ing. Mauro Sylos Labini

Dott. Ing. Domingo Sylos Labini

Prof. Ing. Francesco Sylos Labini

Dott. Arch. Giovanna Sylos Labini

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti Associati

Arch. Vittorio Salmoni

Arch. Giovanna Salmoni 

TERMOSTUDI SRL_ Società di Ingegneria 

Carlo Nobili

Ing. Giovanni Matteo Massa

Ing. Bruno Roccheggiani

Ing. Roberto Gambelli

Ing. Maria Raffaella Tamburi

LABORATORIO PERMANENTE

Arch. Nicola Paolo Russi

Dott. Arch. Angelica Sylos Labini

Arch. Luca Ribichini

Arch. Monica Testi

Consulenti:

Piero Dello Strologo – esperto in cultura ebraica

Adele Gnocchi esperto nella progettazione di

musei multimediali e didattici

Prof. Arch. Pippo Ciorra

esperto in Allestimenti Museali

Arch. Paolo Alocco

Progettazione Architettonica e del Restauro

Arch. Raffaela Coppari

Progettazione Architettonica e Urbana

Arch. Emanuele Marcotullio

Progettazione Architettonica

Arch. Cristina Maria Ferrara

Progettazione del Paesaggio

Collaboratori:

Arch. Silvia Basti

Arch. Caterina Micucci

DETTAGLI

Luogo: 

Ferrara (FE)


Anno di redazione: 

2010

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FUTURE


EUROPACONCORSI

RASSEGNA STAMPA

M.E.I. (Articolo)

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Il progetto si basa innanzitutto su due scelte complementari: la prima è quella di conservare il rapporto visivo tra la cinta muraria – considerata una specie di basamento visivo – e l’articolata sequenza di volumi vecchi e nuovi del museo, che vanno a costruire una specie di paesaggio urbano soprastante; la seconda è di rendere il più possibile permeabile, nei limiti accettabili, la cinta muraria, in modo da poter moltiplicare e rendere importanti gli accessi al sito, che dovranno essere la scena riconoscibile delle nuove relazioni di uso e di percezione tra la città e la nuova natura/configurazione del sito. Altre due scelte complementari appaiono importanti dal punto di vista dell’inserimento urbano.

La prima è il “talled”, un elemento traslucido di facciata che avvolge corpi vecchi e nuovi e attraversa con un percorso sinuoso l’intero complesso del museo, restituendo all’intervento la “grande dimensione” urbana e monumentale che gli compete. La seconda è al contrario nella “dimensione conforme” dei singoli corpi aggiunti, misurati in modo da inserirsi senza traumi nel tessuto residenziale di questa parte del centro storico di Ferrara.