Mostra “La Città Ideale”
COLOPHON
Progetto architettonico:
ARCHISAL Studio Salmoni Architetti
Associati
Arch. Vittorio Salmoni con
Arch. Carla Lucarelli
Arch. Giovambattista Padalino
DETTAGLI
Luogo:
Ancona (AN)
Anno di redazione:
2011
Anno di realizzazione:
2012
Dati dimensionali:
n. opere 50, mq 455
Committente:
GEBART SPA
Fotografo:
Andrea Pacioni
La mostra organizzata nel 2012 nel Palazzo Ducale di Urbino ha offerto l’opportunità di ammirare, per la prima volta, la tavola dipinta con la Città ideale della Galleria Nazionale delle Marche accanto ad un’altra “città ideale”, di analoga impostazione, conservata nella Walters Art Gallery di Baltimora. Una occasione unica per approfondire la conoscenza di opere così singolari e misteriose e per cogliere il senso delle utopie in esse rappresentate. Accanto alle due tavole sono stati esposti, in 455 mq di sale, oltre 50 fra dipinti, sculture, tarsie, disegni, medaglie, codici miniati e trattati di architettura che illustrano a tutto campo la felicissima stagione vissuta da Urbino, piccola capitale cerniera fra le terre di Toscana, Umbria, Marche e Romagna. In esposizione opere di Jacopo de Barbari, Piero della Francesca, Luca Signorelli, Fra’ Carnevale, Domenico Veneziano, Sassetta, Mantegna, Perugino, Bramante e infine Raffaello, che, formatosi pienamente nella cultura urbinate, diverrà uno dei grandi ‘architetti’ del Cinquecento.
Si è tentato di restituire, attraverso un’attenta analisi del colore, il cromatismo dei raffinati elementi decorativi in pietra; il bianco avorio delle cornici e dei capitelli viene riproposto negli elementi dell’allestimento e modulato nelle sue tonalità più scure negli sfondi delle nicchie. Grande attenzione è stata data al progetto illuminotecnico (realizzato in collaborazione con Titta Buongiorno e Volume) che, a partire da inderogabili condizioni di conservazione delle opere, ha privilegiato il delicato contrappunto tra una minimale illuminazione d’ambiente, volta ad esaltare esclusivamente gli elementi decorativi del palazzo ducale ed un’illuminazione più precisa e concentrata sulle singole opere. Sono state utilizzate differenti tipologie di fonti luminose che vanno dalle più tradizionali lampade a fluorescenza alle lampade a led, tutte scelte in base alla temperatura colore adatta ad esaltare il cromatismo originario e i dettagli di cui le opere sono ricchissime. Nel Palazzo Ducale, limitatamente alle sale di mostra, e proprio in occasione di questo evento è stato attivato, grazie ad un progetto realizzato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, un sistema di climatizzazione e di controllo dell’umidità permanente, adeguato agli standard internazionali di conservazione delle opere d’arte, flessibile ed integrato al progetto di allestimento temporaneo.