Leonardo. La Madonna Benois dalle collezioni dell’Hermitage
Pinacoteca civica Bruno Molajoli di Fabriano
COLOPHON
Progetto architettonico:
ARCHISAL Studio Salmoni Architetti Associati
Arch. Vittorio Salmoni
Arch. Raffaela Coppari con
Arch. Alessia Appolloni
Arch. Matteo Piastrellini
Aspetti tecnici e controllo delle realizzazioni
e controllo delle realizzazioni:
Geom. Gianluca Zuccaro
Contributo alla scenografia:
Federico Maugeri
Progetto grafico di promozione e comunicazione:
OMNIA Comunicazione Srl
Musiche:
Rino Capitanata
Realizzazione e allestimenti:
Guidobaldi Srl
Service audio e video:
Marco Abeti Lighting
DETTAGLI
Luogo:
Fabriano (An), Pinacoteca civica
Committente:
Grand Soleil Fabriano
Anno di redazione:
2019
Anno di realizzazione:
2019
RASSEGNA STAMPA
Nell’anno dell’anniversario dei 500 anni dalla sua morte, il capolavoro giovanile del Maestro toscano torna in Italia, dopo 35 anni dalla sua unica esposizione, in occasione della XIII Unesco Creative Cities Network Annual Conference di Fabriano. L’Ermitage sceglie dunque di celebrare il genio del grande artista italiano proprio nel suo Paese natale, con prestiti eccezionali a cominciare da quello della Madonna Benois a Fabriano, ove la preziosa opera sarà in mostra presso la Pinacoteca comunale della città marchigiana per tutto il mese di giugno 2019.
A Fabriano, l’esposizione di quest’opera straordinaria costituisce il principale evento del programma culturale della XIII UNESCO Creative Cities Conference, il più importante appuntamento internazionale del network che riunisce i comuni che hanno identificato nella creatività un fattore strategico di sviluppo. L’allestimento interessa la sala rossa del primo piano della Pinacoteca e viene concepito come una esperienza molto intima e silenziosa, quasi a richiamare l’atto della gestazione, che accompagna lo spettatore dall’ingresso attraverso un percorso sinuoso tra poche significative citazioni che lo preparano alla visione dell’opera.
La proiezione a soffitto del video di backstage all’ingresso in cui viene raccontato il “viaggio eccezionale” dell’opera dall’Ermitage alla città di Fabriano, l’andamento curvilineo della copertura, il percorso lento, l’accompagnamento musicale, la scelta del colore verde scuro e del velluto come materiale di rivestimento delle pareti, l’illuminazione molto bassa conferiscono una dimensione rarefatta ed emozionale che accompagna lo spettatore lungo il percorso di avvicinamento all’opera.